Rampe carrabili, focus sulle tipologie e sulle misure da rispettare per una pendenza corretta

4 marzo 2020

Un elemento urbano di congiunzione tra i piani di un parcheggio pubblico, un elemento di collegamento tra un edificio e la strada, una via di entrata e di uscita da un garage condominiale o, ancora, uno strumento per agevolare gli spostamenti delle persone disabili.

Nel settore delle pavimentazioni, le rampe carrabili vengono realizzate per moltissimi scopi ed è proprio in ragione di questa elevata versatilità che la progettazione e la successiva realizzazione delle loro strutture deve essere impeccabile.

Gli aspetti che è opportuno prendere in considerazione quando si inizia a progettare una rampa carrabile sono:

  1. la sua destinazione d’uso;
  2. il livello di pendenza imposto dalla normativa di riferimento.

 

La destinazione d’uso di una rampa carrabile

Definire in prima battuta la destinazione d’uso della futura rampa carrabile è utile per realizzare un progetto che sia funzionale alle esigenze del committente, per l’identificazione della miscela di calcestruzzo da utilizzare e per la scelta del tipo di finitura.
 

LA SCELTA DELLA MISCELA DI CALCESTRUZZO

unnamedPer scegliere in modo corretto la miscela di calcestruzzo quando si realizzano rampe carrabili è opportuno partire dalla valutazione di tutti quei fattori che contribuiscono in misura maggiore o minore al degrado della struttura.

Compromettono il livello di usura di una rampa carrabile: la frequenza di passaggio dei mezzi di trasporto sulla rampa, l’azione degli agenti atmosferici, l’eventuale utilizzo da parte di pedoni con o senza disabilità.

Per combattere conseguenze spiacevoli derivanti dall’azione degli agenti atmosferici (bruschi sbalzi termici, infiltrazioni d’acqua) è fondamentale definire la giusta quantità di acqua che dovrà essere presente nella miscela di calcestruzzo: da questa variabile dipende infatti la porosità della superficie della rampa.

È consigliabile orientarsi su un rapporto acqua/cemento basso perché in questo modo si avrà una rampa carrabile con un manto che non favorisce ristagni di acqua, infiltrazioni e fenomeni di rottura dovuti alle variazioni di volume legate agli sbalzi termici.
 

FINITURE E RAMPE CARRABILI

Quando una rampa carrabile è realmente funzionale?

Quando impedisce ai suoi utilizzatori, siano essi pedoni oppure mezzi di trasporto, di non scivolare.

Il livello di aderenza dipende non solo dalla miscela di calcestruzzo utilizzata ma anche dal tipo di finitura eseguita e, di riflesso, dai materiali antiscivolo per rampe impiegati.

Nel settore delle pavimentazioni si è soliti distinguere tra due finiture principali: quelle a spina di pesce e quelle a pettine.

Le rampe carrabili con finitura a pettine vengono solitamente realizzate in zone dove il livello di traffico dei mezzi di trasporto è contenuto e dove la pendenza del terreno non è elevata: stiamo parlando dunque di rampe destinate ad essere utilizzate principalmente da pedoni.

Al contrario le rampe carrabili con finitura a spina di pesce vengono realizzate in luoghi dove il passaggio di mezzi di trasporto è elevato e dove la pendenza del terreno non è affatto trascurabile.
 

Rampe carrabili a spina di pesce e rampe carrabili a pettine, focus sulle DIFFERENZE

rampeL’effetto realizzato sulla superficie è la prima differenza tra queste due tipologie di rampe carrabili ed è facilmente individuabile anche da chi non è particolarmente esperto sull’argomento.

La superficie delle rampe carrabili a spina di pesce presenta un effetto realizzato a mano, che ricorda appunto la lisca di un pesce, quando la miscela di calcestruzzo è ancora fresca.

Questa finitura si dimostra particolarmente utile quando si ha la necessità di realizzare una superficie solida, resistente e compatta capace di far defluire l’acqua senza intoppi e di garantire la massima aderenza dei pneumatici.

È questo il caso, per esempio, delle rampe carrabili realizzate nei condomini e negli edifici per facilitare l’entrata e l’uscita dai garage.

La finitura pettinata viene realizzata sempre manualmente attraverso scope a setolo rigide quando il calcestruzzo è ancora fresco; rispetto alla rampa carrabile a spina di pesce quella con finitura pettinata è particolarmente indicata in ambienti dove il traffico è prevalentemente pedonale.
 

Pendenza rampe carrabili, qual è la GRADAZIONE CONFORME alla legge

rampe carrabili pi2000L’ultimo aspetto da considerare quando si progetta una rampa carrabile riguarda la pendenza corretta, ovvero quella considerata a norma dalla legge di riferimento.

Secondo quanto stabilito dalla norma la il limite massimo della pendenza di una rampa carrabile costruita per collegare il garage con l’ambiente esterno è pari al 20%, ma è molto importante distribuire questo valore.

Se la rampa carrabile avesse una pendenza pari al 20% non distribuita equamente lungo la superficie porterebbe le auto che transitano a sfiorare la pavimentazione e comprometterebbe, in molti casi, la visibilità sia in entrata che in uscita.

Per questi motivi chi progetta e realizza rampe carrabili è incline a una pendenza del piano di collegamento pari al 16% e una pendenza pari al 6% delle livellette di raccordo.

Altre misure da prendere in considerazione, oltre alla pendenza massima, riguardano la larghezza minima che avrà un valore diverso a seconda del senso di marcia previsto.

Quando si deve gestire un senso unico la larghezza minima della rampa carrabile da rispettare è pari a 4 metri, mentre quando si ha un doppio senso di marcia 6 metri.

Rispettare queste misure è importante per evitare incidenti e per facilitare il più possibile il transito dei veicoli che entrano ed escono dal garage.

Infine, l’ultima variabile da considerare è lo spazio tra il tratto in pendenza della rampa carrabile, ovvero la parte in alto, e lo spazio destinato al transito pubblico ovvero la strada: in questo caso è opportuno garantire uno spazio di almeno tre metri per garantire a tutti la massima visibilità.
 

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