Smaltimento Materiale Edile

PI 2000 fornisce un servizio di smaltimento materiale edile, smaltimento macerie e rifiuti da cantieri edili utilizzando mezzi di trasporto autorizzati presso l’Albo Nazionale Gestori Ambientali.

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I rifiuti edili vengono identificati con il codice CER 17: di questa categoria fanno parte tutti i rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione.

Nello specifico facciamo riferimento a:

  • cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche;
  • altri materiali come legno, vetro e plastica;
  • tutti i metalli quali rame, bronzo, ottone, alluminio, piombo, zinco, ferro, acciaio e stagno;
  • terreni, terra, rocce, pietrisco e altri materiali da costruzione a base di gesso o rifiuti misti dell’attività di costruzione e demolizione.

 

Smaltimento Materiale Edile: la NORMATIVA di riferimento

I rifiuti che derivano dallo svolgimento dell’attività edile sono considerati rifiuti speciali e pertanto devono essere recuperati e smaltiti in modo corretto.

Come previsto dai provvedimenti emanati dall’Unione Europea, anche in Italia l’abbandono o lo smaltimento non corretto dei rifiuti inerti è considerato un reato perseguibile penalmente.

È assolutamente vietato gettare i rifiuti edili in cassonetti pubblici oppure abbandonarli in discariche non autorizzate.
Per un corretto smaltimento rifiuti sui cantieri edili la norma distingue i rifiuti inerti dai sottoprodotti.

Sono considerati sottoprodotti tutti i materiali che derivano dall’attività di scavo, come la terra: questi possono essere recuperati e riutilizzati, anche all’interno dello stesso cantiere che li ha prodotti.

Sono rifiuti inerti tutti quelli derivanti dalle attività di costruzione e demolizione:questi rifiuti devono essere smaltiti con particolare attenzione dal momento che possono contenere sostanze nocive non solo per l’ambiente circostante ma anche per la salute delle persone.

 

Smaltimento materiale edile: CHI deve occuparsi delle operazioni

I rifiuti inerti devono essere smaltiti presso discariche che sono state autorizzate dalla Regione a svolgere questa attività: lo smaltimento del materiale edile in discarica deve avvenire solo quando gli inerti non possono essere riutilizzati, ovvero quando non rientrano nella categoria dei sottoprodotti.

Le attività di smaltimento materiale edile devono essere svolte dal soggetto che produce le macerie, proprio come indicato dalla norma di riferimento, il Decreto Legislativo numero 152 del 2006 (Norme in Materia Ambientale).

Le macerie edilizie possono essere prodotte dall’impresa che esegue i lavori di costruzione o demolizione oppure dal cittadino privato, quando esegue i lavori della propria abitazione.

Se le quantità di rifiuti inerti prodotte sono contenute, allora possono essere trasportate presso le Isole Ecologiche del comune di residenza.

Se invece le quantità di rifiuti inerti prodotte sono notevoli, la raccolta ed il trasporto sono a carico di ditte specializzate iscritte all’Albo dei Gestori Ambientali.

Il trasporto di grandi quantità di rifiuti inerti deve essere accompagnato da due documenti:

  • L’incarico del trasporto
  • Il formulario di identificazione che favorisce la tracciabilità del rifiuto.

Le aziende che sono particolarmente sensibili al tema dello smaltimento del materiale edile utilizzano tecniche di demolizione selettiva che permettono di separare fin dall’inizio i materiali di scarto.

Infatti i rifiuti edilizi prodotti dalla demolizione di un edificio sono molto più disomogenei rispetto ai rifiuti prodotti in un cantiere di costruzione: per questo devono essere sottoposti ad processo di ripristino prima di essere riutilizzati.

Questo processo di ripristino prevede diverse attività, ad esempio: la vagliatura, la cernita, la separazione e rimozione di sostanze tossiche, il recupero dei metalli ed altri composti, la frantumazione e così via.

 

Smaltimento Materiale edile: le FASI del procedimento

La nostra azienda trasporta i rifiuti inerti presso discariche autorizzate, seguendo un procedimento articolato in cinque fasi.

La prima fase dell’iter di smaltimento materiale edile è rappresentata dall’identificazione del rifiuto: l’obiettivo di questa fase iniziale consiste nell’assegnare un codice CER ad ogni rifiuto prodotto per identificarlo.

La fase successiva è quella di analisi per stabilire il livello di pericolosità del rifiuto, se contiene sostanze tossiche e a quale impianto deve essere destinato per lo smaltimento.

La terza fase è quella di scelta dell’impianto di destinazione: sulla base dei risultati ottenuti dalla precedente analisi viene scelto l’impianto di destinazione e si passa alla fase di omologazione del rifiuto per ottenerne l’accettazione.

La fase finale è relativa al trasporto e alla tracciabilità del rifiuto: una volta terminate le attività di verifica i rifiuti vengono trasportati presso discariche autorizzate, accompagnate dal Formulario di Identificazione del Rifiuto.

Nel caso in cui il rifiuto viene classificato come pericoloso le attività di recupero e smaltimento devono essere eseguite nel pieno rispetto della normativa di riferimento.

 

Recupero materiale edile: la dichiarazione di smaltimento

Per avviare la gestione delle terre e rocce da scavo estratte dai cantieri edili non è più necessario attendere autorizzazioni: basterà aspettare 90 giorni dal deposito della dichiarazione smaltimento rifiuti edili.

Inoltre le imprese che appartengono al settore edilizio sono state esentate dalla presentazione del MUD (Modello Unico Dichiarazione Ambientale), dal momento che vengono identificate come produttrici di rifiuti non pericolosi derivanti dall’attività di demolizione, costruzione e scavo.

Questo tipo di esclusione è valida esclusivamente per i rifiuti che vengono classificati con il codice CER 17.

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